domenica 30 novembre 2008

La migliore amica lavora in una società di selezione e io non lo sapevo!

Venerdì mattina, ore 9 e 20, squilla il cellulare…ci impiego quei 30 secondi a ricordarmi dove sono e come mi chiamo (ebbene si lo ammetto, stavo dormendo, ma anche se state invidiando gli orari di una disoccupata vi ricordo che a fine mese NON percepisce uno stipendio!) e dall’altra parte mi assale una voce squillante: “Ma ciao Vale sono LA Paola, ma come va, stai ancora cercando lavoro???”, e io, "Ehm… si..ciao Paola..in effetti si..”. La mia voce tradiva chiaramente il fatto che non avessi la più pallida idea di chi fosse questa amichevolissima Paola (le ho passate tutte in rassegna nella mia mente, ma a nessuna corrispondeva quel tono di voce) quindi lei ha capito e mi ha detto: “Ma si sono la Paola di XXXwork..non ti ricordi..ti ho fatto un colloquio un paio di settimane fa in agenzia da noi…" E io penso: “Ma certo, come no, ho fatto un solo colloquio in tutto questo periodo quindi come faccio a non sapere chi è LA Paola!”
Lei aggiunge: “Senti ho un lavorone da proporti che è davvero troppo interessante, solo che non lo seguo io direttamente, lo segue LA Bea (come no, LA Bea…questa è fuori come un balcone!!) le posso dare il tuo numero, vero, così ti chiama subito?” “Certo, certo dai pure il mio numero a tutto il mondo”, “Io e te poi ci sentiamo più tardi nel pome, ok?” “Ok, ok, a dopo!”

Ho avuto il timore che il tema della telefonata pomeridiana sarebbe stata l’organizzazione dell’aperitivo serale, dato il grado di amicizia che ci univa..e invece non vi dico che delusione…non ho mai più sentito né LA Paola né LA BEA…che amiche!!
Ma io mi chiedo, ma dove le trovano? Io voglio andare a lavorare in una società di selezione, con tutta la mia esperienza di questo periodo, mi sento molto più qualificata di loro!

giovedì 27 novembre 2008

Miss Valentinà, Oui c’est moi ;-)

Che divertente! Il colloquio telefonico con il francesino è stato davvero tra i più rilassati che abbia mai sostenuto.

Ieri ho passato l’ennesima giornata davanti al telefono stile innamorata abbandonata in attesa che lui mi chiamasse. Parlando con mia cugina ho detto che mi stavo preparando per il colloquio e lei si è immaginata che mi vestissi di tutto punto con tailleurino, trucco perfetto e unghie rifatte..in realtà se Mr T. avesse potuto vedermi credo che non avrei passato la selezione facilmente: ero in pigiama con sopra felpone di pile per contrastare il freddo pungente di questi giorni e super sexy calzettoni di spugna al ginocchio. La mia postazione era il divano di casa con un gatto acciambellato sulle ginocchia e l’altro appoggiato accanto a me che faceva le fusa (ho avuto paura che sul più bello facessero un bel concerto di miagolii, come fanno sempre, ma mi è andata bene!)

Mr T. mi ha fatto le domande di rito, esperienze passate, sogni e aspirazioni e poi è passato a descrivermi il gruppo (30.000 dipendenti nel mondo!), la company milanese e il lavoro nello specifico. Il tutto con un accento francese fortissimo e adorabile che mi faceva troppo ridacchiare sotto i baffi. Tra l’altro, per la cronaca, Mr T. non è esattamente l’ultimo assunto, ma il responsabile HR per tutto il mondo.
Siamo entrati ottimamente in rapport e il colloquio si è trasformato in una bella chiacchierata informale, anche molto piacevole direi (quasi quasi mi sto innamorando? Ihihih)
Ad un certo punto mi ha detto che avrei dovuto parlare in inglese spesso per tenere i rapporti con i vari paesi e quando ha parlato della Germania gli ho detto che avrei potuto tranquillamente tenereli in tedesco (lo ammetto, me la sono tirata un po’!) poi ho aggiunto: “peccato solo che io non parli francese…” e lui “nessuno è perfettò!!”, in italiano! Che mito!

Insomma alla fine della telefonata ero sicura di essergli piaciuta molto e la conferma è arrivata prestissimo, dopo nemmeno un’ora mi ha contattata la società di selezione per dire che il feedback era ottimo e che volevano vedermi nella sede milanese, in Porta Romana (la mia zona preferita!), prima possibile :-)

E la ruota inizia a girare!

mercoledì 26 novembre 2008

Per correttezza!

Vi racconto l'ultima chicca e poi chiudiamo per sempre il discorso dello studio legale internazionale.
Pochi minuti fa ho ricevuta una mail da parte della società di selezione in cui, in tono pure abbastanza minatorio, mi si invita PER CORRETTEZZA a presentarmi stamattina al lavoro presso lo studio legale.
Vi rendete conto?? PER CORRETTEZZA!!!
Propongo una medaglia al valore per la persona che ha avuto il CORAGGIO di permettersi di scrivermi una frase del genere!
Ho deciso di non rispondere e tenere per me tutti gli insulti che la penna avrebbe voluto mettere nero su bianco, anche perchè non mi pare proprio il caso di insultare per iscritto una studio legale di quel livello.
Se non altro sto pensando che forse un giorno dovrò ringraziare le agenzie di selezione che incontro sulla mia strada..con tutto il materiale che mi stanno dando forse presto scriverò un libro!!

Ho battuto ogni record mondiale: il mio ultimo lavoro è durato un giorno!

Sono così arrabbiata, nervosa e delusa che oggi scrivere il mio blog mi serve principalmente a sfogare un po’ della mia rabbia, oltre che mettere in guardia chi è nella mia situazione su quanto possono essere disoneste le società di selezione.

Ieri mattina mi sono svegliata carica e piena di entusiasmo, prontissima per il mio primo giorno di lavoro. Mi sono alzata talmente presto (solita eccesiva prudenza!) che mezz’ora prima ero già in centro e ne ho approfittato per farmi 2 passi con le cuffie dell’Ipod nelle orecchie, ascoltando la canzone più motivazionale che conosco (Life will never be the same…life is changing…molti dei lettori possono capirmi!).

Alle 9 e 30 mi sono presentata in ufficio e devo dirvi che il posto era veramente eccezionale. Tutto nuovissimo ed elegantissimo (anche se, ahimè, non c’era traccia dei tappeti persiani), scrivanie di cristallo, attrezzature ultramoderne..sono andata in bagno e non ho fatto in tempo ad aprire la porta che magicamente si è vaporizzato del profumo. Insomma, veramente un sogno sotto molti punti di vista.

La giornata lavorativa è stata piuttosto piatta perché le colleghe non hanno avuto il tempo di passarmi il lavoro, ma fin qui passi. Il primo sospetto mi è venuto quando una delle assistenti ha chiesto quale partner dello studio avrei dovuto seguire e le è stato risposto che avrei dovuto seguire le assitenti! Cosa? Con tutti i miei anni di esperienza vengo declassata ad assistente delle assistenti? Ufff..va beh con il bisogno di lavorare che si fa sempre più impellente passi anche questa.
All’alba delle 18 non mi era stato ancora presentato nessun contratto di lavoro. Finalmente riesco a parlare con la responsabile che mi presenta un contratto di tre mesi in cui la sostituzione maternità non viene nemmeno menzionata!. Ma noi avevamo sempre parlato di 6 mesi e delle possibilità di prolungare il rapporto nel caso in cui la persona in maternità avesse deciso di rientrare più avanti. E qui viene il bello. La responsabile mi dice che nel periodo di Natale non potrò prendere ferie e dovrò coprire ogni giorno l’orario di studio fino alle 20 e 30. Ora è tutto chiaro! Qui non c’è nessuna sostituzione maternità! Avevano semplicemente bisogno di qualcuno che garantisse la copertura durante le feste!

Ma perché tanta disonestà? Perché non dirlo chiaramente?

Stamattina ho chiamato l’agenzia di selezione che mi ha detto che mi devo fidare sulla parola e che i tre mesi diventeranno sicuramente AUTOMATICAMENTE sei mesi. Avrebbe potuto aggiungere MAGICAMENTE!!! Peccato che non ci sia scritto da nessuna parte! Ma come fa uno studio legale internazionale di altissimo livello a pretendere di stabilire un rapporto di lavoro sulla parola? E’ assurdo! Per lo meno mi sono presa la soddisfazione di dirgliene 4 sulla loro assoluta mancanza di serietà! Ho rinunciato a tre mesi di stipendio sicuro ma almeno ho dimostrato di non essere una persona che si fa prendere in giro in questo modo.
Però che delusione…

Nel frattempo ieri il francesino dell’assicurazione mi ha chiamata 3 volte quando non potevo rispondere e appena ho capito come stavano andando le cose allo studio ho richiamato l’agenzia per dire che ero ad un corso di formazione (non so più nemmeno io da dove mi escono!) ma che da oggi ero di nuovo libera di rispondere a tutte le interviste telefoniche del mondo.

Mentre vi sto scrivendo è arrivata un’altra chiamata per un altro colloquio…

Insomma qualcosa continua a muoversi e sono sicura che non mi pentirò di questa rinuncia e che presto qualche cosa di buono arriverà..voi continuate a tenere le dita incrociate per me!

lunedì 24 novembre 2008

La ricerca di lavoro si fa complicata!

Ho parlato troppo presto..quando credevo di aver sistemato ed incastrato tutto alla perfezione ecco che qualche cosa non va per il verso giusto e salta tutta la mia eccellente organizzazione!

Ieri sera mi sono preparata al meglio per il colloquio in English. Mi sono allenata chiacchierando in msn con amica che sta a Londra e ho persino preparato per iscritto il mio discorso (manco dovessi laurearmi!) a partire dal Good morning Mr T., fino all’have a nice day finale!! Non mi sono bevuta completamente il cervello nonostante la disoccupazione e mi rendo perfettamente conto dell’assurdità della cosa, ma volevo proprio che tutto andasse splendidamente e senza la minima sbavatura così è emerso il mio lato un po’ maniacale :-) (che dite, si può mettere a cv anche questa mia qualità?).

Alle 9 del mattino avevo sulle ginocchia il telefono super carico con il volume delle conversazioni alzato al massimo e facevo training autogeno…alle 10 finalmente squilla, è un numero privato ma io parto diretta con il mio Hello strasicura che si tratti della MIA chiamata..e invece volevano vendermi il servizio ore 7 per avere il Corriere a domicilio, ma nooo..che figura di m.!
Alle 10 e 15 risquilla e questa volta evito ulteriori figuracce, dall’altra parte della linea c’è la società di selezione che mi dice che dalla Francia hanno avuto problemi e molto probabilmente oggi non riusciranno a chiamarmi. E io che avevo messo in piedi un teatrino perfetto per poter rispondere con tutta la calma e la preparazione del caso. Che delusione!

A questo punto la mia filosofia di vita sarà seguire il destino. Si vede che per qualche motivo questa chiamata non doveva arrivare oggi e voglio pensare che sia perché il fato aveva in mente qualche cosa di meglio per me..e che magari lo troverò domani, passeggiando sui famosi tappeti settecenteschi! (ma ci saranno? perché una patrimonio di tale valore non si abbandona certo quando ci si trasferisce..domani li cercherò attentamente!)

Nel frattempo nella giornata di oggi non mi muoverò da casa e viaggerò con il cellulare sempre attaccato, se dovessero chiamarmi poi vi racconto!

sabato 22 novembre 2008

Tutto sistemato!

Per fortuna sono riuscita ad incastrare tutto alla perfezione!
Lo studio legale è stato comprensivo ed ha apprezzato la mia correttezza nei confronti del mio datore di lavoro nel voler concedere ancora un giorno di affiancamento nonostante io sia in prova e non debba nulla all'azienda (la mia interpretazione dell'assistente premurosa e leale è stata da oscar!).
L'assicurazione invece mi chiamerà lunedì tra le 9 e le 18. La persona con cui parlerò in inglese è un francese quindi spero di non avere difficoltà. Per allenarmi sull'accento d'oltralpe ho pensato di noleggiare il film della Pantera Rosa e vederlo in inlgese, altri suggerimenti?
Quindi ora mi metto a studiare, non prima però di aver fatto il mio giretto quotidiano su Monster..è più forte di me ormai!
Buon weekend a tutti!

venerdì 21 novembre 2008

E te pareva!!

Finalmente decisa, pronta psicologicamente per iniziare il nuovo lavoro, superata la prova di tutti i tailleurs che non metto da tempo (fiuuuu!), chiamate a raccolta tutte le scarpe basse della scarpiera, cosa non poteva succedere? Ovviamente che non appena mi sono accordata per iniziare lunedì mattina alle 9 e 30 mi è arrivata la chiamata che aspettavo da tempo ma per la quale avevo ormai perso le speranze!

La più importante società assicurativa francese mi ha selezionata tra tantissime candidate e vuole avere un colloquio. Si tratta di un’intervista telefonica in inglese di circa un’ora che mi verrà fatta direttamente dalla casa madre in Francia sul mio cellulare.
Panicoooo! E ora che faccio? Come cavolo posso sostenere un’intervista telefonica in lingua di un’ora durante il mio primo giorno in un nuovo posto di lavoro? Attacco fulminante e corro in bagno e non ne esco più??? No, direi proprio che non si può fare!

Quindi mi si è accesa una lampadina: ho chiamato l’agenzia di selezione e ho detto che il mio datore di lavoro mi ha chiesto un giorno in più per terminare l’affiancamento della nuova assistente che prenderà il mio posto..quale datore di lavoro e quale assistente, direte voi????? Quello per il quale sono ancora in prova e per questo ho la disponibilità immediata a cambiare lavoro, chiaro no? Diciamo che in questo periodo, finché a livello di tempo la scusa poteva ancora reggere, mi sono risparmiata l’umiliazione di dire che sono rimasta senza lavoro. Anche se so bene di non avere colpe, faccio comunque fatica ad ammettere questa condizione, ma sicuramente l’idea del blog, e tutto il sostegno che ne è seguito, mi hanno aiutato molto ad accettarla.
Ora quello che può succedere è davvero un’incognita: lo studio legale può dirmi che non ha intenzione di aspettarmi fino a martedì (sto aspettando la risposta da parte loro e guardo il telefono ad ogni minuto, manco fossi nella prima fase dell’innamoramento!), a quel punto, per non perdere la possibilità dell’assicurazione, perderei lo studio..ma anche l’assicurazione potrebbe scegliere un’altra candidata e io potrei rimanere a piedi. Che fatica!

Una cosa è certa, con tutto l’allenamento che ho fatto in questo periodo di colloqui, se non ne va in porto proprio nessuno vado direttamente a Cinecittà e faccio i provini :-)

giovedì 20 novembre 2008

Ho deciso…ma la ricerca di lavoro continua!

Eccomi a rapporto a raccontarvi del colloquio di oggi e degli sviluppi che sono seguiti.

Intanto vi svelo qualche cosa in più, nonostante la mia scaramanzia, sul posto di lavoro al quale sono tanto interessata. Si tratta della concessionaria pubblicitaria di un gruppo editoriale piuttosto grande che include quotidiani, riviste e anche due televisioni locali. Le persone che mi hanno intervistata sono il direttore del personale di tutto il gruppo e l’ad della concessionaria, che è la persona alla quale dovrei fare da assistente. Si tratta di un uomo sulla cinquantina, molto fine e di buona cultura e parlantina. Il lavoro mi interessa parecchio perché oltre a comprendere le mansioni classiche dell’assistente prevede di entrare nel merito del monitoraggio delle campagne. L’assistente attuale va via non perché è stata cacciata in malo modo, ma perché, su sua richiesta, è stata trasferita in una società del gruppo più comoda rispetto a dove abita. L’ambiente poi è fighissimo, arredato con un design giovane e moderno e per quello che ho potuto carpire nei colloqui l’atmosfera tra i colleghi è distesa e divertente.

Insomma devo ammetterlo…ha tutte le caratteristiche per essere il posto dei miei sogni!!! ( lo so, lo so..chi mi conosce bene sta pensando che parto in quarta come al solito e mi lascio prendere dall’entusiasmo..ma per lo meno dalle premesse posso dire che mi ispira da morire).

Il colloquio è stato disteso e interessante e sono sicura che sia andato molto bene, direi quasi che li ho convinti ad assumermi, se non fosse che devono ancora vedere le altre due candidate e lo faranno la settimana prossima. Perciò il mio piano d’attacco, se mi volete prendetemi ora o mai più, decisamente qui non ci stava per niente! (SIGH!)

Quindi ho seguito il consiglio di voi lettori. Appena uscita di lì ho preso in mano il cellulare e ho confermato allo studio legale che accettavo la loro offerta di lavoro. Lunedì si inizia! (o al più tardi martedì, dipende dal consulente del lavoro che deve preparare i documenti).

Ma questo non vuol dire che abbia rinunciato alla concessionaria pubblicitaria che mi interessa tanto o a nessuna delle proposte interessanti in corso. Semplicemente terrò il cellulare addosso tutto il tempo, me lo porterò anche in bagno, e appena mi chiameranno correrò!!
Sempre che lo studio legale non si riveli il posto della mia vita, meraviglioso sotto tutti gli aspetti come hanno cercato di vendermelo, e io non decida di fermarmi li per sempre! Ho un po’ di dubbi a riguardo, ma davvero ho imparato che la vita è piena di sorprese.

Quindi è ufficiale, la decisione è presa, e stanotte finalmente si dorme! (normalmente quando devo decidere qualche cosa di importante mi giro e rigiro nel letto per ore!).Per oggi non mi rimane che augurarvi buona notte e infilarmi sotto le coperte con un buon libro. A proposito, ho deciso di riprendere “Il diavolo veste Prada” e rileggerlo nel weekend, meglio arrivare preparate lunedì ;-)

E poi se non ricordo male nel libro l’assistente alla fine ha la meglio, giusto??

Miranda o non Miranda, questo è il problema!

Ebbene si, sono arrivata al momento in cui è necessario prendere una decisione.

Ieri mi hanno chiamata dallo studio legale internazionale per confermarmi che mi hanno scelta e addirittura mi hanno fatto un’offerta economica superiore alla mia richiesta (questo potrebbe essere il segnale che sono abbastanza disperati!), la condizione, però, è che io accetti entro oggi pomeriggio e cominci a lavorare da lunedì.

Oggi alle 14 avrò il colloquio definitivo presso una delle aziende che più mi interessano (non ve ne parlo per il momento per scaramanzia) e a questo punto dovrò giocarmi tutte le mie carte, terminato il colloquio, se andrà tutto bene come spero, dovrò dire esplicitamente: “Mi volete? Se si dovete deciderlo in questo momento, prendere o lasciare!” Spero davvero che riuscirò ad avere il coraggio e soprattutto la faccia di tolla che mi consenta di pronunciare queste parole, ma sono convinta che, messi alle strette, tiriamo sempre fuori il meglio di noi!

Se invece il colloquio delle 14 non dovesse andare, farò un bel respiro, alzerò la cornetta e chiamerò lo studio legale per accettare la loro offerta. Ho deciso di seguire il consiglio più saggio, che mi avete dato in molti, prendo quello di sciuro che ho in mano al momento riservandomi la possibilità di cambiare ancora se si presenta qualche cosa di meglio.

Fino ad ora sono sempre stata una persona molto corretta, ma dopo quello che mi è capitato, il licenziamento su due piedi senza nessuna ragione, devo dire che un discreto pelo sullo stomaco è cresciuto anche a me!

Ora mi butto in meditazione e preparazione psicologica per il colloquio.

A più tardi per gli aggiornamenti!

mercoledì 19 novembre 2008

Colloquio per uno studio di architetti, ovvero, tutto ciò che un’assistente di direzione dovrebbe evitare!

Dall’alto della mia esperienza in campo di ricerca di lavoro in questo racconto vi dico tutto ciò che secondo me andrebbe evitato accuratamente.

Qualche giorno fa sono stata chiamata a colloquio dall’ennesima società di selezione (ormai confondo anche i nomi, e-work, star-work, NO-work..boh) che cercava l’assistente per uno studio di architetti che si trova in centro a Milano.
In maniera del tutto eccezionale il direttore di filiale in persona, che ovviamente di solito non fa colloqui, ha voluto vedermi personalmente. Quando è arrivato, con la sua bella mezz’oretta di ritardo, ha esordito dicendo che voleva vedermi perché abbiamo delle amicizie comuni (poi mai svelate, suppongo inesistenti).
Primo punto da evitare: gli amici di amici di amici. Sempre meglio guadagnarsi il proprio posto di lavoro con le proprio forze, piuttosto che aver qualcuno da dover ringraziare per sempre!

Dopodiché è passato a raccontarmi qualche cosa di più dello studio in questione. “Si tratta di uno studio composto da circa una decina di persone” e aggiunge “ma non si preoccupi, i dipendenti sono due o tre, gli altri sono tutti collaboratori..” Ma come non si preoccupi? Cosa significa? Quello che ho imparato da quando lavoro è che più una società è grande e più sono i dipendenti, più vengono rispettati i diritti dei lavoratori, dalle piccole cose (ferie, permessi, straordinari) alle cose più importanti (licenziamenti).

Il dottor F. mi dice di conoscere personalmente l’architetto proprietario dello studio e la moglie, che lavora con lui. Aiutooo! Campanellone d’allarme!!! Subito confermato dalle parole seguenti: “sa lei è una donna un po’ gelosa, ma non deve farci caso..” Questo è il consiglio più prezioso che mi sento di dare a chi cerca lavoro, se poi fa l’assitente di direzione ancora di più: evitate come la peste le società a conduzione familiare in cui moglie e marito lavorano fianco a fianco. La gelosia della moglie, soprattutto se più anziana di voi e meno qualificata (cosa molto frequente) è assicurata. In Lilliput lavorano insieme titolare e consorte. Lei è una donna di 50 anni di quelle che non vogliono accettare che il tempo scorre per tutti. Per questo il suo abbigliamento da ufficio standard è composto da top tigrati stile costume da bagno (la menopausa incalzante fa si che rimanga incessantemente in top anche a novembre, e continui a lamentarsi del caldo allucinante a caloriferi spenti!!), gonnelline trasparenti da cui traspare il perizoma in bell’evidenza e stivali da cowboy (chiedo scusa per l’immagine descritta a chi mi sta leggendo mentre mangia!). Qualsiasi ragazza più giovane, anche se abbigliata in scafandro da palombaro, suscita inevitabilmente le sue ire. Oltre a ciò si aggiungono le frequenti liti coniugali trascinate sul luogo di lavoro nelle quali un’assistente rimane costantemente invischiata.

Ma torniamo allo studio di architetti. Il dottor F. parla del suo amico come di una persona bravissima umanissima e rispettabilissima, peccato però che, parole sue, sul luogo di lavoro si trasformi e diventi un VERO ROMPICOGLIONI! “Le faccio un esempio: quando lei gli porterà il caffè lui di sicuro si irriterà dicendo che è troppo freddo, o troppo caldo, o troppo lungo…lei non si faccia prendere dal panico, semplicemente glielo riporti con un bel sorriso. E qui mi sorge un dubbio…ma quand’è che ho risposto ad un annuncio per lavorare come cameriera??

Sul finale del colloquio scatta la mia domanda di rito: “per quale motivo l’assitente precedente lascia il posto di lavoro (a questa domanda mi sono sentita dare sempre le risposte più fantasiose!)?” ed ecco la risposta più bella: “no no, non è lei che se ne va, sono loro che la cacciano!”

Andiamo bene!!!

martedì 18 novembre 2008

Colloquio presso lo studio legale internazionale 2

Siete curiosi di sapere com'è andata oggi alle 16 al colloquio presso lo studio legale?

Innanzitutto devo deludervi dicendovi che non ho visitato la famosa sede settecentesca perchè lo studio da venerdì si è trasferito...ovviamente quelli dell'agenzia di selezione si erano scordati di comunicarmi questo particolare e per questo mi sono dovuta fare da Palestro a Cordusio più o meno di corsa, ma per fortuna oggi almeno non pioveva!

Il colloquio me l'ha fatto la responsabile di tutte le assitenti, una ragazza più o meno mia coetanea, che mi è sembrata una persona affabile e carina. La realtà che mi ha descritto è completamente diversa da quella dipinta dalla dottoressa B. Per lei quello è un posto di lavoro molto familiare dove tutti sono giovani e amici e dove nessuno è mai stato licenziato o se ne è andato via piangendo. L'orario di lavoro si è esteso, ma tutte le assistenti sono disponibili a dividerselo su turni. Solo molto raramente si superano le 20 e 30.

A questo punto io non ci capisco più niente..agenzia di selezione e studio mi hanno parlato in maniera del tutto diversa e io non so a chi devo credere.
Ho imparato per esperienza che l'impressione che una persona mi fa al colloquio difficilmente è veritiera nella quotidianità. Ma non capisco chi dei due possa avere interesse a mentirmi (lo studio legale, suppongo).

Il punto adesso è questo: la persona che va in maternità lascerà il lavoro domani e lo studio vuole ricoprire il ruolo già da lunedì prossimo. Mi hanno detto che giovedì avrò la risposta e venerdì dovrò firmare il contratto, ovvimanete se il tutto va in porto, ma l'inpressione è che siano fortemente indirizzati verso la mia candidatura.

Ho bisogno di consigli da voi lettori! Che faccio? Di chi mi fido? E soprattutto faccio bene ad accettare una sostituzione maternità quando ho in ballo diversi cololoqui per contratti a tempo indeterminato per i quali la selezione è già a buon punto?

Purtroppo quando si è disoccupati e la rata del mutuo da pagare si avvicina si perde un po' di lucidità.

Aiutatemi nel prendere una decisione così difficile!!

PS in questo momento sono così dubbiosa che ho smarrito la mia vena comica, ma prometto che domani racconterò un altro dei colloqui esilaranti di questo periodo


L’archiviazione ottica, questa sconosciuta!!!

Questo che sto per raccontarvi è senza dubbio il colloquio più esilarante che mi è capitato da quando cerco lavoro, talmente divertente da farmi desiderare di farne uno uguale ogni giorno e non lavorare più!

Durante una delle ultime giornate di pioggia torrenziale mi sono avventurata in un angolo sperduto di Milano alla ricerca dell’agenzia per il lavoro meno conosciuta sulla terra. A nuoto ho raggiunto la vetrina che dava sulla strada, senza insegna, senza arte e senza parte.
Mi ha accolto una signorina giovanissima, devo dire piuttosto elegante per l’ambientino squallido che la circondava, che con un sorriso da hostess mi ha rifilato l’ennesimo questionario da riempire con tutti i miei dati, le mie esperienze, le mie aspirazioni, il mio numero di scarpe e chi più ne ha più ne metta. Ne ho compilati talmente tanti negli ultimi giorni che ormai la mia mano prosegue in automatico e persino quando scrivo l’elenco della spesa se mi distraggo mi ritrovo con l’elenco delle lingue e dei programmi che conosco.

Terminata la tortura introduttiva ci spostiamo in una saletta sul retro, non arredata e senza riscaldamento perché, si giustifica la ragazzina, altrimenti ci gocciola l’acqua in testa!
Senza farmi domande prende a scorrere il mio cv e si sofferma su un’esperienza lavorativa che ho fatto più o meno dopo l’asilo..aaaah RECEPTIONIST (pronunciato rigorosamente come si scrive!!) ottimo, dice, ho un sacco di proposte da farle! Tra l’imbarazzato e l’infastidito le ricordo che mi sono presentata per una selezione rivolta ad un’assistente di direzione. Così lei si illumina e sembra ricordarsi il motivo percui sono seduta lì davanti.
Mi parli di lei, dice, e parto con la tiritera: “La mia ultima esperienza lavorativa è stata come assistente di direzione presso un’azienda che fa moving e document management… Vedo uno sguardo vuoto davanti a me e capisco che è il caso di dare maggiori delucidazioni, quindi aggiungo: “..ovvero movimentazione di uffici e gestione documentale attraverso l’archiviazione cartacea e l’archiviazione ottica..” ed ecco che in qualche modo sono riuscita a raggiungere la sua attenzione: “Archiviazione ottica? Quindi fate occhiali? No perché sa, ho bisogno di cambiarli..”

Ho dovuto ficcarmi le unghie nelle mani per non ridere, come mi ha insegnato una carissima amica, e per trattenermi dal dirle: “Signorì forse lei non dovrebbe cambiare solo gli occhiali, forse dovrebbe anche cambiare lavoro!!!”

lunedì 17 novembre 2008

Breve aggiornamento dallo studio legale internazionale

Mi hanno appena chiamata dallo studio legale internazionale e vogliono vedermi domani alle 16 per il secondo colloquio presso la sede prestigiosissima con i tappeti preziosissimi!
Ho deciso che mi armo di scarpe basse e ci vado, se non altro per dovere di cronaca :-))
A breve seguirà la seconda puntata!

domenica 16 novembre 2008

Colloquio per un’importante studio legale internazionale

La settimana scorsa sono stata chiamata a colloquio da una società di selezione piuttosto piccola e poco conosciuta, con sede a Bergamo, che tratta però clienti di un certo prestigio. L’annuncio diceva semplicemente che ricercavano un’ assistente di direzione per un prestigioso studio legale internazionale, con ottima conoscenza della lingua inglese e un’esperienza pregressa nel ruolo.

La dottoresa B. ha esordito dicendo che il ruolo che mi offriva era molto particolare e che voleva fossero chiari alcuni punti prima che decidessi di proseguire nel percorso selettivo. Innanzitutto doveva essere chiaro che si trattava di una sostituzione maternità senza nessuna promessa di assunzione, ma questo, data la mia situazione, era il minore dei mali.
Poi mi ha specificato che il cliente è uno studio legale americano prestigiosissimo e che avere nel mio curriculum un’esperienza anche breve da loro mi avvierebbe indubbiamente ad un’invidibiale carriera. La sede di lavoro è uno splendido palazzo del 700 con tappeti persiani di altissimo valore e per questo è importante avere un abbigliamento adeguato, ma SOPRATTUTTO, non indossare mai scarpe con il tacco alto!
Mentre parlava la mia mente ha iniziato a divagare e mi sono chiesta: ma perché scarpe senza tacco? Per non rovinare i tappeti, immagino…e cosa succede se si presenta una cliente con i tacchi alti? Un’immagine vaga di me stessa inginocchiata ad arrotolare goffamente tappeti ha iniziato a farsi largo tra i miei pensieri!
Quindi la Dottoressa B. è passata a descrivermi il partner dello studio che ero chiamata a seguire: si tratta dell’unica donna, peraltro giovane, in uno studio con oltre 7 partners uomini e anziani e quindi, dice sogghignando, NECESSARIAMENTE è diventata una persona un po’ dura e spigolosa.
E qui riparte la divagazione…e indovinate chi si materializza davanti ai miei occhi? Miranda Priestley un po’ più giovane, che entra in ufficio correndo e sbraitando ordini e mi butta addosso il suo cappotto!
Passiamo all’orario si lavoro dello studio, rincuorante per chiunque, come me, pensi che la vita non sia solo lavoro e ami coltivare anche i proprio interessi. Lo studio è aperto dalle 8 alle 20, “ma non pensi di finire alle 20 perché c’è sempre molto lavoro da fare ogni sera”. Quindi mi vedo almeno ricchissima con tutte le ore di straordinario che sarò costretta a fare, ma l’immagine svanisce presto: “Ah, ovviamente lo straordinario non viene riconosciuto, ma l’ambiente di lavoro è talmente prestigioso e il lavoro talmente qualificante che….”
Decisamente scoraggiata provo a chiedere in cosa consiste questa attività lavorativa tanto qualificante. La dottoressa B., convinta, risponde: “E’ molto semplice non si preoccupi, lei dovrà solo e unicamente passare la giornata a scrivere sotto dettatura in inglese, dovrà essere velocissima, mi raccomando, e soprattutto dovrà essere attentissima a non fare il minimo errore, lo sa anche lei, altrimenti in questi casi si va nel penale!”

Mumble,mumble…nel penale? ma chi? io? Con la fedina penale sporca e magari anche in carcere?

Esco dallo studio tormentata da questo serio dilemma..meglio disoccupata..o incarcerata???

sabato 15 novembre 2008

Occhi ben aperti durante il colloquio!

Comincio col raccontarvi come è possibile che io a 33 anni, con una laurea a pieni voti in lingue e letterature straniere e un’esperienza di anni come assistente di alta direzione mi sia ritrovata senza lavoro per la mia prima volta nella mia vita.

A luglio 2008 ho risposto ad un annuncio come assistente di direzione per una società in forte espansione nel settore del moving e document management. Sono stata selezionata da una delle principali agenzie di selezione che nel giro di pochissimo mi ha fissato l’intervista presso la società in questione.

Il colloquio si è svolto in una sede squallidissima, senza mobili, sporca, praticamente a pezzi, ma mi è stato detto che quella sede era solo provvisoria perché la società era in fase di trasloco e che dal primo giorno di lavoro avrei avuto un ufficio tutto mio nella nuova sede nuovissima e modernissima.
Mi è stata presentata una società con una cinquantina di dipendenti circa, ma in fortissima espansione sia in Italia che nel mercato estero. Il mio ruolo sarebbe stato quello di affiancare il titolare nel passaggio da una società a carattere familiare in una società modernamente strutturata. Con la mia esperienza in società di grosse dimensioni avrei dovuto apportare il mio know how a servizio della ristrutturazione aziendale. Oltre a ciò la mia conoscenza delle lingue sarebbe stata fondamentale per supportare l’espansione all’estero del business.

Il giorno dopo il colloquio mi hanno chiamata dicendomi di avermi scelta fra le tante candidate e chiedendomi di firmare immediatamente un contratto a tempo indeterminato.

Chi non sarebbe stato attratto da una scommessa così interessante? L’idea di avere un ruolo centrale nella ristrutturazione di un’azienda e nella creazione dal nulla di tutti i nuovi dipartimenti (marketing, commerciale, amministrativo) ha allettato il mio ego a tal punto che ho lasciato su due piedi il mio posto di lavoro a tempo indeterminato per lanciarmi in questa nuova avventura.

Così il 18 agosto, rinunciando anche ad una settimana di ferie, ho iniziato la mia via Crucis in Lilliput (nome di fantasia con forte attinenza alla dimensione fisica e morale dei titolari nonché al nome reale dell’azienda).
La sede di lavoro era ancora quella provvisoria, sporca e brutta che per di più si trova ad oltre 30 km da casa mia. In giro i dipendenti si contavano sulle dita di una mano, ma ho pensato che fossero ancora tutti in ferie e non mi sono allarmata. L’atmosfera sembrava particolarmente tesa ma io ero talmente carica del mio entusiasmo da non dar peso alla cosa.

Io purtroppo sono fatta così: inizio ogni cosa, dal lavoro, alle relazioni, alle amicizie, con il massimo della carica e dell’esaltazione e vedo tutto attraverso lenti colorate rosa (“il favoloso mondo di Vale”). Solo dopo qualche tempo inizio a notare le magagne e a rendermi conto della realtà.

In Lilliput mi ci è voluto parecchio per capire che al colloquio mi era stata “venduta” una realtà che non esiste. La sede nuova modernissima e magnifica esiste ma non ottiene l’agibilità per una serie di gabole e rimane un miraggio moooolto lontano. I dipendenti sono meno di 15, arrivano a 50 forse contando le cimici e le altre popolazioni di insetti che condividono la sede di lavoro! Il business non è consolidato nemmeno in Italia, la società non fa che perdere i maggiori clienti e rischia seriamente il fallimento.

E come se tutto ciò non bastasse, a pochi giorni dalla fine del periodo di prova sono stata chiamata nell’ufficio del mio capo che mi ha detto: “la nostra collaborazione finisce qui!”. Giusto il tempo di tornare al mio posto e mi sono sentita dire: “termina e spegni il pc perché la postazione ci serve!!”. Manco fossi una ladra!!!! E la cosa assurda è che questo licenziamento è arrivato dopo continui attestati di stima e complimenti da parte del capo.
Ho scoperto dopo che questa era la prassi in Lilliput, assumere persone a tempo indeterminato, carpirne il know how e lasciarle a casa ancora in prova. E’ successo così anche alle 5 assistenti passate di li prima di me…e pensare che quando al colloquio ho chiesto come mai se n’era andata l’assistente precedente mi è stato risposto che non c’era mai stata un’assistente prima! Assurdo!!!

Ora io mi ritrovo senza lavoro per ingenuità, senza dubbio, ma anche per disonestà da parte di chi mi ha assunto. Quello che mi sento di consigliare a chi sta cercando lavoro come me è di tenere gli occhi ben aperti durante il colloquio. Fare più domande possibili e richiedere la documentazione che prova quello che ci stanno vendendo. Il colloquio è un vetrina durante la quale sia noi che l’azienda ci mostriamo al meglio, ma ciò non significa che sia lecito barare, da nessuna delle due parti!
Ok, qui concludo con la parte lunga, noiosa e triste! D'ora in avanti troverete i racconti dei miei colloqui che prometto, saranno molto molto più divertenti!!

Cerco lavoro, hire me, fateme lavurà!!!!!

Mi chiamo Valentina, ho trentatre anni e vivo a Milano. Poco più di una settimana fa mi sono ritrovata senza lavoro da un momento all’altro (esattamente nel giro di mezz’ora!!) e con un mutuo sulle spalle da pagare.

Così è iniziato il mio tour de force quotidiano da un’agenzia per il lavoro all’altra. Durante i colloqui ne ho viste veramente di cotte e di crude e così mi è venuta l’idea di aprire questo blog per condividere la mia esperienza con chi si trova nella stessa situazione e per far sorridere chi invece un posto sicuro ce l’ha e se lo tiene (questo lo dico con una punta di invidia!).

E perché no, magari chi mi legge potrà scoprire in me le mie qualità e decidere di assumermi...

...fateme lavuràààààà!!!!!!!!!!!!!!!